Quando si piantano le barbatelle

La realizzazione di un vigneto è un’operazione molto delicata, perché si devono sempre tenere in considerazione molti fattori determinanti, a partire dall’impiego delle barbatelle. Ciò che bisogna ricordare innanzitutto è proprio il fatto che, quando si decide di mettere a punto una coltivazione di questo tipo, non si pianta una piccola pianta, ma si parte proprio da una barbatella. Si tratta di un elemento che è ricavato da una vite esistente, dalla quale è estratto un tralcio, che viene chiamato talea. L’elemento in questione viene inserito nel terreno, in modo che si possano sviluppare delle radici, quelle che vengono chiamate appunto con il nome di barba.

Il periodo più adeguato e come fare

Le barbatelle, come è semplice comprendere, rappresentano degli elementi molto importanti per la messa a punto di una vite, anche per il fatto che quest’ultima possiede una caratteristica veramente interessante, che è quella che la rende capace di rigenerarsi.

Nel momento in cui si sviluppano le radici, infatti, le vite inizierà il suo percorso di crescita e il tutto può essere considerato un sistema che viene definito autonomo.

Ma quando piantare le barbatelle? Cerchiamo di comprenderne di più anche su questo aspetto. Infatti dobbiamo ricordare che in genere questi elementi dovrebbero essere alla fine di marzo già a dimora da qualche mese, nel momento in cui si verifica la ripresa vegetativa.

Tutto questo ovviamente se le condizioni del clima risultano ampiamente favorevoli. Naturalmente a tutto questo si deve aggiungere anche la necessità di considerare la situazione del terreno. Per quanto riguarda l’impianto del vigneto, questo può essere messo a punto già a partire dal mese di dicembre o dal mese di gennaio.

Le barbatelle dovrebbero essere inserite nel suolo quasi completamente per quanto riguarda la lunghezza. Solo la parte superiore di questi elementi dovrebbe emergere dal terreno, per qualche centimetro, in genere circa 5 centimetri. Proprio a partire da questa parte la vite potrà svilupparsi.

Ricordiamo proprio il fatto che le barbatelle dovrebbero essere messe a dimora nel corso della primavera. In questo periodo il terreno, che viene riscaldato dai raggi del sole, è in grado di fare in modo che si sviluppi un nuovo ciclo vegetativo.

Gli aspetti da non trascurare

Nel momento in cui si mette a dimora un vigneto, è essenziale fare in modo che le barbatelle possano attecchire nella maniera più adeguata. L’obiettivo è quello di creare un sistema di radici che possa permettere al vigneto di svilupparsi, anche con un preciso adattamento nei confronti del terreno che ospita la coltivazione.

È importante sempre non perdere di vista alcuni elementi che riguardano proprio il terreno, come la composizione dal punto di vista organico e la salinità. Ma un altro aspetto essenziale è quello che riguarda la necessità di considerare le eventuali altre colture che erano state ospitate in precedenza nello stesso terreno.

Per quanto riguarda la preparazione del terreno e la fase dell’impianto, ricordiamo che potrebbe essere importante in questo momento dare alle barbatelle degli elementi utili per permettere un corretto assorbimento da parte del suolo e una precisa crescita delle radici.

Naturalmente teniamo anche in considerazione il fatto che le alte temperature del periodo estivo potrebbero mettere a rischio la pianta, determinando una vera e propria disidratazione, accentuata dallo stress dal punto di vista idrico.

Teniamo conto anche di questo fattore, perché l’apparato delle radici in questo periodo dell’anno potrebbe avere delle difficoltà ad arrivare ad una specifica area di terreno necessaria per nutrirsi adeguatamente. Per questo bisogna sempre ricordarsi delle eventuali carenze che non permetterebbero alla pianta di crescere nel modo corretto. Bisogna creare le condizioni essenziali per assicurare una crescita che sia sempre equilibrata.